“La Moserissima” andrà in scena sabato 8 luglio a Trento con partenza alle ore 8.30 nell’ambito degli appuntamenti de “La Leggendaria Charly Gaul – UCI Gran Fondo World Series 2017”, organizzati dall’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ed ASD Charly Gaul Internazionale.

 

Una ciclostorica sempre ricca di fascino ed entusiasmo da parte di tutti i cicloamatori vintage e di tanti campioni che hanno fatto la storia delle due ruote, i quali si cimenteranno lungo i percorsi di 94 km e 943 metri di dislivello e di 57 km e 590 metri di dislivello, con partenza ed arrivo in Piazza Duomo a Trento, e le Cantine Moser, Cavit e il bicigrill di Faedo adibiti a meritate pause pronte a dissetare e rifocillare.

E pensare che, incredibile ma vero, alla terza edizione dell’evento firmato da Francesco Moser e dall’organizzazione trentina ci sarà proprio quel Beppe Saronni che, fino a qualche decennio fa, sarebbe stato impensabile vedere fianco a fianco con Moser in un qualsiasi evento, vista l’accesa rivalità negli occhi dei due. Il dualismo fra Moser e Saronni fu un ‘toccasana’ per il ciclismo degli anni ’70-’80, una rivalità che non si vedeva dai tempi di Coppi e Bartali. Entrambi dotati di classe sopraffina, non mollavano un centimetro, sia quando bisognava essere gregari di sé stessi sia quando si poteva essere più ‘boriosi’, i due erano capaci di vincere su ogni manto di gara, dalle tappe alle gare in linea, ed in qualsiasi momento della stagione. La sfida è rimasta viva per un decennio circa, regalando agli appassionati e ai giornalisti “materiale su cui scrivere”. La battaglia sportiva si protrae anche fra i tifosi, Moser è un fenomenale passista e cronoman nato per correre ed aiutato da una famiglia di ciclisti, con Enzo, Aldo e Diego Moser, tre dei suoi numerosi fratelli, tutti professionisti. In gruppo lo chiamano “Sceriffo” perché detta legge e governa le corse con maestria, divenuto celebre anche per aver strappato il record dell’ora che da dodici anni apparteneva al “cannibale” Eddy Merckx. Uomo da classiche, Moser ha fatto della Parigi-Roubaix il simbolo della sua eccezionale qualità: tre vittorie consecutive nel'78, '79, '80, due secondi posti ('74 e '76) e due terzi ('81 e '83). Giuseppe Saronni nasce invece a Novara il 22 settembre 1957, ma anche lui come Moser viene da una famiglia di ciclisti. I fratelli Alberto e Antonio svolgono attività agonistica, Antonio è pluricampione italiano di ciclocross. All’esordio in una classica del Nord, la Freccia Vallone, arriva secondo alle spalle di Francesco Moser, dando inizio ad una rivalità che si protrarrà nel tempo. Nel 1979 inizia un ciclo di vittorie che durerà fino al 1983 e che porterà Saronni all’apice della propria carriera. In totale per Saronni saranno 194 vittorie fra cui 85 frazioni di corse a tappe (24 al Giro) e 49 circuiti, un atleta di assoluto valore. 273 in totale per Moser, che pur non essendo mai stato un amante del Giro d’Italia riuscì ad aggiudicarselo nel 1984 (67.a edizione), ottenendo la maglia rosa nell’ultima e spettacolare cronometro al cospetto dell’Arena di Verona.

L’anno precedente il Giro andò invece proprio a Giuseppe Saronni, confermatosi arrembante in salita e a cronometro. I due si “arresero” solamente al talento innato del bretone Bernard Hinault, ma la rivalità fra Saronni e Moser rimarrà negli annali: «È vero: avevo la capacità di mandare in bestia Francesco. Non so dire perché, so soltanto che mi riusciva bene... Fatte le debite proporzioni, per l’interesse che suscitava la nostra rivalità è stata l’ultima ad avvicinarsi a quella tra Coppi e Bartali».

La giornata trentina proseguirà poi in serata con il Tridentum Crit a partire dalle ore 20, assieme agli atleti dello scatto fisso che regaleranno attimi di pathos senza freni… ricordando che da domani a domenica gli appassionati di ciclismo potranno gustarsi per tutta la giornata l’Expo “La Leggendaria Charly Gaul UCI Gran Fondo World Series 2017” in Piazza Fiera, ricco di prodotti di aziende e di organizzazioni no profit.

0
0
0
s2smodern