SAN MINIATO(PI).- Polemiche e purtroppo anche qualcosa di più hanno accompagnato purtroppo il Meeting Regionale di Società svoltosi sulla pista del ciclodromo di Casa Bonello a San Miniato. In merito a quanto successo ieri durante la manifestazione, la società organizzatrice Ciclistica San Miniato-S.Croce sull’Arno ha reso noto un comunicato nel quale ringrazia tutti quanti hanno partecipato, 446 sono stati i partenti dei 554 iscritti.
“Vorremmo ritornare – si legge nel comunicato - sulla questione del biglietto d'ingresso che in tanti hanno capito ed accettato mentre altre persone hanno usato toni maleducati nei confronti del personale impiegato alla biglietteria o verso l'organizzazione. Ecco questo non lo accettiamo, le offese di essere ladri, di guadagnarci, di rubare i soldi lo respingiamo in toto; è giusto che ognuno abbia la propria opinione come noi abbiamo la nostra. Abbiamo organizzato il Meeting non avendo il tempo necessario per trovare nuove risorse finanziarie e attingendo dal nostro budget annuale dedicato al ciclismo ed alle nostre squadre, quindi il far pagare il biglietto, pur consapevoli che era una novità a rischio impopolarità ma condivisa ed accettata anche dalla FCI, ci è servito per ammortizzare in parte i costi organizzativi che sono superiori a 5mila euro (tasse varie, premiazioni, cartellonistica, stampe varie, servizio sanitario, due medici, associazioni di volontariato, pulizia delle aree, riprese TV ecc). Sono stati venduti 841 biglietti x € 2,79 al netto delle tasse ed Iva per un incasso di euro 2.346,39.
Ringraziamo nuovamente – prosegue il comunicato - coloro che hanno contribuito col pagamento dell'ingresso (tanti hanno capito lo spirito e diverse società hanno acquistato biglietti extra) compresi coloro che hanno manifestato il proprio dissenso in modo civile, non giustifichiamo i maleducati. Grazie di nuovo a tutte le società, ai genitori ma soprattutto ai ragazzi che hanno sopportato una estenuante giornata sotto un torrido sole ma ci sembra che lo abbiamo fatto con lo spirito giusto e con tanta allegria”.
ANTONIO MANNORI