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Il Tour of the Alps ha vissuto una intensa giornata di vigilia a Kufstein (Austria), da dove domani mattina prenderà il via la nuova corsa che ha il sogno dichiarato di unire tre territori e le loro genti nel segno dello sport. L’evento raccoglie il testimone e i 40 anni di tradizione, prestigio ed internazionalità del Giro del Trentino. In più una svolta storica simbolo della cooperazione che unisce i territori dell’Euregio, abbracciando le comunità di Tirolo, Alto Adige e Trentino. Una collaborazione e condivisione nel segno della bicicletta e dei campioni, gli uomini e il mezzo capaci di cancellare confini e differenze linguistiche. Kufstein ha accolto con simpatia e calore le 18 squadre (di cui 7 World Team) e i 139 corridori che saranno i protagonisti assoluti del nuovo format in cinque tappe (una in più rispetto al passato) su un tracciato tecnicamente molto esigente. La garanzia dello spettacolo è nel disegno del percorso (824 kilometri, arrivo a Trento) e nella varietà delle salite (10 gpm, 15600 metri di dislivello) che sono sempre state il tratto distintivo di questa corsa. Il Tour of the Alps si può considerare la prova generale del Giro d’Italia, una competizione nella quale tutti i campioni al via possono testare la condizione in vista dell’impegno nella corsa rosa.
 
Nel pomeriggio si sono accesi i riflettori sui principali protagonisti. Alla classica conferenza stampa degli atleti più attesi hanno preso parte il francese Thibaut Pinot (FDJ) e l’australiano Rohan Dennis (BMC), entrambi al debutto in questa corsa in vista del loro primo assalto al Giro d’Italia, e Michele Scarponi (Astana), che Giro del Trentino e Giro d’Italia li ha già vinti, e che ancora una volta si troverà a vestire i panni di leader della squadra kazaka dopo il forfait per infortunio di Fabio Aru.

Poi c’è stato spazio per il colore e il calore del pubblico, che ha accolto con entusiasmo la sfilata delle 18 formazioni all’interno della Kufstein University: la pioggia non ha rovinato la festa di Kufstein, dove è apparsa anche una curiosa presenza. Didi, il “diavolo” divenuto famoso per le sue corse in scia agli atleti sulle strade del Tour de France, è infatti arrivato per vivere il primo atto della nuova storia targata Tour of the Alps: di sicuro a Kufstein una Pasqua così non l’avevano mai vista.

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI

Thibaut Pinot (Fdj): “È la prima volta che partecipo a questa corsa. Credo sia molto importante che una competizione di tale prestigio decida di superare i confini e sia dedicata agli scalatori. Io sono reduce dal training camp di Tenerife e ho al fianco una squadra forte: sto bene, la sfida mi piace e punto a vincere una tappa e a finire la corsa con le migliori sensazioni in vista del Giro d’Italia”.

Rohan Dennis (BMC): “Sono venuto in Austria senza grandi ambizioni per la classifica generale, con poca pressione. So bene che Cadel Evans è stato l’unico australiano a vincere questa corsa, propria indossando la maglia Bmc. Per me è un onore seguire le sue orme, ma sono un corridore diverso da lui: io ho caratteristiche da cronoman e per me questa sarà una sfida molto impegnativa, vista l’assenza di prove contro il tempo. È un test per capire di cosa avrò bisogno se in futuro voglio lottare per la classifica generale dei grandi giri”.

Michele Scarponi (Astana): “L’incidente capitato ad Aru durante gli allenamenti in Sierra Nevada e il forfeit suo forfeit hanno cambiato all’improvviso le strategie mie e dell’Astana. Arrivo con responsabilità diverse. La squadra ha lavorato bene e sono sicuro che faremo del nostro meglio, sia qui che nei prossimi impegni. Al Tour of the Alps si confrontano alcuni dei protagonisti del prossimo Giro d’Italia. Avremo il terreno adatto per una sfida spettacolare, con tappe difficili tutti i giorni, in particolare quella con il Passo delle Erbe e l’ultima del Bondone. Nei primi due giorni anche il meteo potrebbe risultare una variabile importante in funzione del risultato finale”.

Mikel Landa: "Questa è una corsa che mi piace tanto, l'ho vinta l'hanno scorso e arrivo con buone sensazioni. Mi impegnerò per vincere, come faccio sempre quando partecipo a una competizione. Ricordo con piacere il successo del 2016 ad Arras, in Austria, anche se credevo che quell'arrivo fosse in Alto Adige. Spero che quell'affermazione sia di buon auspicio per il Tour of the Alps che parte domani". 
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