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Santa Giustina in Colle (Pd). Altra avventura per una coppia di pedalatori, Enrico Martellozzo e Claudia Maragno, portacolori del Team Bike Noi di Santa Giustina in Colle, che l’aereo ha trasportato, bici e bagagli al seguito, per la loro terza avventura alla scoperta del magico Sud America.

Il 26 dicembre sono arrivati a destinazione ad Antofagasta in Cile, per poi partire in direzione Altipiani delle Ande, attraversando il mitico e temuto Deserto di Atacama, il piu arido al mondo, attraversando le prime alte quote ai 3400 metri e le alte temperature di 38 gradi. La coppia di pedalatori si è diretta verso i confini con l’Argentina, raggiungendo le stupende acque delle Lagune Miscanti e Minisque a quota 4200 metri. Il fiato si fa corto, le bici e bagagli si fanno pesanti (sono 45 kg da portare su), ma il paesaggio fa dimenticare tutta la fatica. Transitano il Tropico del Capricorno, attorniati dai vulcani più attivi del mondo, montagne a cono di 6000 metri che fumano e si specchiano nelle acque turchesi delle Lagune. Si incontrano:Vigogne, Ghuanacho, Volpi Australi, Lama, Fenicotteri, tutti animali stupendi e liberi che fanno da contorno a chi si sposta silenziosamente in bici in questi posti. Nel tragitto incontrano Hiroko, esile ragazza giapponese anche lei in bicicletta, che vuole raggiungere Usuhaia, la fine del mondo, dopo essere partita dal Nord America, da sola, in un viaggio di un anno intero. Transitando per S.Pedro di Atacama, paesino a 2500 metri stile far west, si inerpichiamo sulla dura e infinita salita che risulterà essere la più lunga affrontata finora, più di 40 km con pendenze dall'8 al 11%, con un bel carico, che condurrà Enrico e Claudia fino ai 4600 metri, dove poi, passando la frontiera, entreranno nella magica e terribile Bolivia! Cambia il paesaggio, il vulcano Licancabur, di circa 6000 metri di altezza, sembra guardare da vicino i due viandanti, mentre passano sotto e davanti si apre una moltitudine di montagne e valli colorate, attraversando il cosidetto magnifico e solitario Deserto di Dali’, dopo aver costeggiato Laguna Verde e Laguna Blanca, due perle situate alle pendici del Licancabur. Questa è la magia della Bolivia, che pero’ si rivela terribile in fatto di strade. Alla frontiera si saluta l’asfalto e si entra nel mondo delle piste sul deserto, distrutte dal passaggio dei fuoristrada, buche, ondoline che ti fanno vibrare ogni singolo muscolo, sabbia dove le ruote affondano e non resta che spingere a mano, vento e altitudine rendono l’avanzata molto dura, 8 ore per percorrere 40 km. Si va verso quota 4730 metri e sarà l'altitudine più alta mai raggiunta in bici a pieno carico! Il sole che finora ha sempre accompagnato i due ciclisti, verso sera si fa oscurare da un gran temporale imminente, cosi da montare la tenda sotto un forte vento, ai margini di una Laguna dalle acque fumanti e passare la notte ai 4500 metri, notte fresca che sarà illuminata da un maestoso cielo di stelle. Il viaggio continua verso l’Argentina, dove vengono attraversate le Quebradas, zone di una rara bellezza, montagne enormi che sembrano dipinte di rosso, di blu, viola, verde, giallo, arancione, incredibile paesaggio. Il villaggio di Purnamarca è incastonato in mezzo a montagne rosse e viola, colori che sono riportati nei vestiti e nelle case degli abitanti. La coppia si arrampica spingendo forte sui pedali per 25 km di sterrato, sopra il villaggio di Humauaca, per arrivare ai 4300 metri ed ammirare la montagna dai 14 colori, un capolavoro del Creato! Partono poi in direzione Salta, dove li aspetta l’aereo di ritorno, ma un temporale complica la marcia, i fulmini cadono poco distanti, fradici si fermano nell’unica famiglia della zona, Sergio e la sua anziana madre li ospitano nella loro umile e spartana casa offrendo caffè e pane, la loro povertà amplifica la loro ospitalità, aiutando e regalando sorrisi e “ buena Suerte “! Costretti a fare retromarcia perchè piu avanti è franata una montagna e due villaggi sono sotto acqua, ci saranno morti e dispersi. Nel ritorno incontrano la carovana della Parigi-Dakar, bloccati anche loro ed al passaggio, Enrico e Claudia vengono applauditi ed incoraggiati. L’indomani un trasferimento di oltre 400 km su piste sterrate e valichi ad alte quote, in auto, assieme alla carovana della “Dakar”, saranno trasportati a Salta, dove dopo 20 giorni, si conclude questo ennesimo e meraviglioso viaggio lungo circa 1000 chilometri.                     

                                                                                                    Livio Fornasiero

 

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