Badoere di Morgano (Treviso) - "Questo premio per me è come averlo dato ad Alfredo Martini ed è come se lo avesse ricevuto lui". A sostenerlo, tra i lunghi applausi, è stato sabato 5 novembre l'84enne Franco Vita, collaboratore della nazionale prima al fianco di Alfredo Martini, poi di Franco Ballerini e ora di Davide Cassani in occasione della cerimonia di consegna della 23^ edizione del Premio Nazionale Rotonda di Badoere

svoltasi nell'aula magna delle Scuole Medie della cittadina trevigiana. E' stata una cerimonia bella e significativa quella preparata dal presidente Gianni Zanatta e dal sindaco di Morgano, Daniele Rostirolla con la collaborazione degli amici del Gs Badoere e dall'Uct Montebelluna. Un riconoscimento nato nel 1991 che è stato ripreso nel 2016 dopo quattro anni di assenza per la scomparsa dei suoi promotori, Rino Gobbato e Roberto Voltan. Alla manifestazione sono intervenuti, tra gli altri, il vice presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Michele Gamba, il consigliere federale, Renato Riedmuller, i presidenti dei Comitati del Veneto, Raffaele Carlesso, del Friuli-Venezia Giulia, Bruno Battistella e di Bolzano, Nino Lazzarotto e con loro i consiglieri Italo Bevilacqua e Vittorino Gasparetto ed i rappresentanti delle varie commissioni, delle forze dell'ordine e delle amministrazioni comunali di Montebelluna e di Morgano.

  Ad inaugurare la cerimonia, condotta da Mario Guerretta che era affiancato dalla mis Martina, sono stati gli interventi di saluto da parte degli stessi Zanatta e Rostirolla che hanno sottolineato come il Premio Rotonda di Badoere ha dato lustro alla comunità e "rappresenta una pagina storica per il ciclismo che proprio nell'edizione del 2012 aveva avuto come testimonial d'eccezione lo stesso Alfredo Martini". "Si è rinnovata una tradizione che è stata fermamente voluta dalla comunità e dagli amici del Gs Badoere e dell'Uct Montebelluna - ha sottolineato il primo cittadino di Morgano - . Una manifestazione di grande affetto che evidenzia il legame che il nostro territorio ha con il ciclismo e per questo vi ringrazio per la forza che ci avete dato per andare avanti".

  A portare il saluto della Federazione Ciclistica Italiana e del Presidente Renato Di Rocco è stato Michele Gamba che ha sottolineato: "E' una tradizione che continua e per me è un piacere tornare in una zona d'Italia che ha profondi legami con il ciclismo. Sento il dovere di ringraziare il sindaco e chi gli è stato vicino ed i rappresentanti delle forze dell'ordine per il grande contributo che offrono al nostro sport".

  Ad essere premiata per prima è stata l'azzurra e ospite d'onore, Elena Pirrone, reduce da i recenti Campionati Mondiali a Doha, in Qatar. "Quella con la nazionale è stata un'esperienza bellissima - ha raccontato l'atleta al primo anno tra le junior - . E' stata una stagione che è andata bene e ricca di soddisfazioni specialmente se considero che mi sono cimentata con le rappresentanti della categoria superiore Open. Sono contenta del decimo posto ottenuto nella cronometro ai Mondiali anche perché sono stata la prima a prendere il via e quindi sono diventata un importante punto di riferimento per tutte le compagne di squadra. Indossare la maglia azzurra ti spinge a dare sempre di più ed il solo leggere sulla maglia che indossavamo il nome Italia era emozionante". A premiarla l'assessore allo sport del Comune di Montebelluna, Elisa Gobbo.

  "Grazie per aver ripreso il Premio Rotonda di Badoere - ha osservato subito dopo Carlesso - . Ho sempre collaborato in passato con la commissione per la scelta dei premiati. E' una lodevole iniziativa che gratifica quanti danno lustro al ciclismo".

  "Sono emozionato per aver ripreso un cammino iniziato 23 anni fa - ha sottolineato da parte sua Lazzarotto - . Per me è un onore ed una gratificazione far parte della commissione".

  "Quest'anno ho potuto constatare di persona l'importante ruolo che riveste il Premio Rotonda di Badoere - ha detto Battistella - e lo evidenzia anche l'albo d'oro che annovera tanti personaggi illustri che lo hanno ricevuto. Grazie per l'apertura alla nostra regione ed è molto bello ricordare quelli che ne sono stati i suoi fondatori".

  E' toccato poi ad Eliana Bastianel, in rappresentanza degli Amici della Pista di Pordenone (sodalizio nato nel 1986 e organizzatore di grandi eventi), ricevere il Premio Organizzazioni Sportive dedicato alla Memoria di Orlando Guerra e di Roberto Voltan. "Il nostro impegno è incentrato sul volontariato - ha detto Bastianel - perché vogliamo dare ai ragazzi che non hanno le possibilità di cimentarsi in una disciplina molto bella e di divertirsi. Un'attenzione per quelle che diventeranno in futuro brave persone". Alla domanda sull'ipotesi legata alla copertura del Velodromo di Pordenone Bastianel ha risposto: "C'è il progetto pronto che abbiamo depositato in Consiglio Provinciale. E' il nostro sogno nel cassetto e ci aguriamo che in futuro possa realizzarsi". A premiarla è stato Renato Riedmuller che prima di consegnare il riconoscimento ha detto: "E' un piacere ritrovarsi tra tanti vecchi amici che fanno parte di regioni che mi piace definire 'I Tre Tenori del ciclismo italiano'".

  Alla manifestazione sono intervenuti il sindaco di Castelfranco Veneto e presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, il primo cittadino di Quinto, Mauro Dal Zilio e gli ex di Morgano, Laura Basso e Giuliano Pavanetto.

  Il premio legato al giornalismo sportivo (Memorial Adriano Morelli) destinato a Silvio Martinello, invece, sarà consegnato in occasione di un'altra manifestazione per gli impegni dell'ex campione olimpico e commentatore televisivo di RaiSport con la prova di Coppa del Mondo su pista a Glasgow.

  E' toccato poi a Renato Pirrone, tecnico e dirigente del team Mendelspeck, ricevere il Premio per il Direttore Sportivo del Triveneto che nella sua lunga carriera, prima come corridore e poi come tecnico, ha collezionato una infinità di titoli a livello nazionale ed internazionale ed ha portato le proprie atlete a raggiungere l'ambito traguardo della maglia azzurra. "E' stata un'annata importante - ha raccontato - nonostante il salto di categoria delle nostre ragazze sia inizialmente stato difficile. Per fortuna poi tutto è andato bene ed abbiamo proseguito nel lavoro che da sempre ci prefiggiamo quello a lungo termine. Il mio desiderio è che si possano organizzare gare ad alto livello per poter dare continuità al futuro. Il 2017 ci vedrà impegnati con la squadra che fa parte del gruppo della nazionale". A premiarlo è stato Raffaele Carlesso.

  Il momento che ha emozionato e ha lasciato in religioso silenzio la platea è stato quello della consegna del Premio Nazionale Rotonda di Badoere al mitico Franco Vita. L'84enne pisano di Vecchiano è stato, come lui stesso ha sottolineato, il meccanico, l'autista, l'accompagnatore, il confidente e il consigliere dei Ct Alfredo Martini e Franco Ballerini. Franco, che qualcuno ha definito "l'ombra e l'amico" dei due tecnici azzurri, ha raccontato alcuni dei momenti vissuti con loro come quello risalente al 1968 quando lui era direttore sportivo della società ciclistica di Vecchiano e si rivolse alla famiglia Ferretti per proporre un suo corridore (Carlo Viviani) che rappresentava una promossa.

  "Mi indirizzarono da Alfredo Martini che operava con loro - ha ricordato Vita - ed è così che lo ho conosciuto. Dopo lui mi volle anche come meccanico e nel 1975 iniziò la mia esperienza straordinaria in nazionale. Tra noi c'era un grande legame fraterno". Vita si è poi commosso quando ha raccontato i momenti che precedettero e seguirono la notizia della morte di Franco Ballerini avvenuta nel febbraio del 2010 in seguito ad un incidente stradale mentre partecipava come navigatore ad un rally a Larciano.

  "Due giorni prima della disgrazia - ha proseguito - eravamo tutti in ritiro a Salsomaggiore ma Alfredo quando seppe che Franco avrebbe partecipato nei giorni successivi a quella manifestazione automobilistica ci rimase un pochino male evidenziando una preoccupazione paterna. Martini aveva quasi un presentimento di quello che potesse accadere e, infatti, mi ricordo che gli telefonava spesso, da buon padre di famiglia, durante il giorno per accertarsi di come stava. Quando ricevemmo quella bruttissima notizia Alfredo non parlò mi guardò negli occhi pieni di amarezza come per dire 'ecco cosa è successo'".

  "Il ciclismo per me è un amore - ha concluso - ed il premio che mi avete dato è come se lo avesse ricevuto Alfredo. Essere qui con voi nel Triveneto è come essere nella mia seconda Patria. Faccio conto che il premio sia per lui". La cerimonia si è conclusa tra gli applausi misti a commozione con la consegna del Premio Nazionale Rotonda di Badoere a Franco Vita da parte del sindaco, Rostirolla.

Servizio e foto di Francesco Coppola

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