Anche la Lombardia del ciclismo è destinata a soffrire. Il Trittico Regione Lombardia stenta a decollare, non tanto per volontà dei promotori, ma per le poche certezze che il movimento ciclistico professionistico offre in questo momento.  Si preannuncia un “Trittico thriller” nella speranza di un finale a lieto fine. L’Unione Ciclistica Internazionale ha assegnato alla neonata manifestazione per professionisti la qualifica di gara ProSeries, anche se fino ad ora non è stato reso noto il soggetto organizzatore, e la data di effettuazione: martedì 22 settembre.

C’è l’accordo tra i dirigenti di  Sport Club Mobili Lissone, Unione Sportiva Legnanese e Società Ciclistica Alfredo Binda per rinunciare per un anno alle loro classiche nel nome del bene comune del ciclismo lombardo, anche se si prospetta un accordo non facile per stilare il tracciato che, secondo indiscrezioni, attualmente è stato disegnato a grandi linee con partenza da Legnano, arrivo a Varese e buona parte della gara in Brianza. E’ in via di costituzione un Comitato Organizzatore che sarà responsabile dell’evento, sia dal punto di vista organizzativo che economico, dove andranno a confluire alcune delle figure di spicco dei tre soggetti lombardi ai quali il Trittico fa riferimento. La questione più delicata è quella delle data. Martedì 22 settembre potrebbe essere ottimale se il Campionato del Mondo dei professionisti fosse confermato nella data di domenica 27 settembre, altrimenti diverrebbe un appuntamento non così appetibile. Impossibile non avere concomitanze nei mesi da agosto a ottobre del ciclismo internazionale, ma se una gara in terra transalpina non impensierisce, c’è il ciclismo belga che il 22 settembre ha messo in calendario il campionato nazionale, sperando poi che qualche altra nazione non segua questo esempio. Il ciclismo professionistico lombardo non dorme sonni tranquilli, è il minore dei mali vista la situazione sanitaria in Lombardia, ma ogni settore, anche se solo sportivo,  ha le sue ragioni e preoccupazioni.