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Oggi c’è il controllo antidoping. Quante volte alle gare viene ripetuta questa frase.

 

Nel mondo del ciclismo si sdrammatizza spesso sui controlli che vedono i corridori in bicicletta in modo assoluto i più sottoposti a queste attenzioni nel mondo sportivo. Ieri in un caldo pomeriggio di agosto a Tradate il controllo antidoping è arrivato davvero e fin qui nessuna novità, la particolarità sta nel fatto che in gara c’erano i bambini della categoria Giovanissimi, dai 7 ai 12 anni. Incredulità e stupore tra i presenti, ma il medico inviato dal Ministero della Salute era pronto ad assolvere il suo compito. Commenta così l’accaduto il presidente dei Medici Sportivi Varesini Carlo Guardascione: “ Il regolamento prevede controlli anche in questa categoria. Certo secondo me sarebbe meglio destinare le risorse a categorie più evolute. Inoltre mi immagino l’imbarazzo di questi ragazzini”. Quattro i controllati, tutti maschi della categoria G6 (anno solare 2004). C’è da specificare che in questo caso la Federazione Cicil0stica Italiana non c’entra assolutamente niente, i controlli voluti dal Ministero della Salute sono gestiti dall’Ente Ministerile di Commissione Vigilanza e Controllo, formato da una ventina di membri, che a loro discrezione possono inviare controlli in diverse specialità e categoria basandosi su criteri sanitari e di controllo. La particolarità è nel fatto che la categoria Giovanissimi è considerata nella Federciclo non agonistica, ovvero promozionale e i ragazzini non sono soggetti a visite mediche di idoneità specialistiche come nelle categorie superiori. “ Sono rimasto sbigottito dell’accaduto –afferma il consigliere regionale della FCI Adriano Borghetti, presente alla gara- in tanti anni di ciclismo non ricordo un controllo antidoping in questa categoria, sicuramente in Lombardia, ma penso anche sul territorio nazionale”. Un fatto che sicuramente andrà chiarito da p arte dei vertici federali con il Ministero in questione. Per queste gare le carte federali di richiesta gare non richiedono neppure, come invece accade per le altre manifestazioni, di allestire un locale idoneo per l’eventuale controllo. Anche la responsabile provinciale FCI della categoria Giovanissimi Miriam Martinoli interviene sull’argomento: “Non ritengo siano necessari questi controlli in questa categoria. Mi è capitato recentemente di essere presente ad una prova unica di Campionato Italiano di una categoria superiore dove non c’è stato nessun tipo di controllo. Questi comportamenti servono solamente a spaventare e creare malumore tra dirigenti di società e genitori”. Una vicenda che sicuramente non finirà qui, alla provincia di Varese il primato di questi controlli ai mini ciclisti.